martedì 17 settembre 2013

Evoluzione continua (diventerò un Super Sayan??)

L'altro giorno giocavo a "cassiere- cliente del supermercato" con il mio Gengio, mentre contavo le finte monete nel vecchio portafoglio regalatogli tempo fa, mi sono ritrovata fra le mani una vecchia SIM ...
A parte i messaggi imperdibili datati 2004/2005 che ho potuto rileggere, mi ha dato lo spunto per una riflessione piuttosto profonda ...
Dieci anni fa ... Cos'ero dieci anni fa?
Oh, ero molto, ma molto diversa.
Studiavo, ora sono laureata.
Lavoravo in un ipermercato part time per mantenermi ed il fine settimana in un pub per pagarmi l'università, ora sono un'educatrice che fa del suo meglio per far emergere le potenzialità dei bambini diversamente abili.
Ero fidanzata con un altro e poi sfidanzata e corteggiata e poi nei messaggi ce n'era uno che, bè, è di quello che ora è mio marito.
Eravamo due, ora siamo in tre.
E bene, questi sono i normali passaggi della vita diciamo, se uno lo vuole, comuni, comunque, ai più.
Ma c'è altro.
Ero onnivora, ora praticamente vegana.
Ero Aulin-dipendente per il mal di testa, ora guardo le medicine come se fossero il demonio.
Ero nel sistema, credevo nel sistema, ora frequento i siti di decrescita felice.
Ho vaccinato mio figlio, ora faccio parte del Comilva.
Credevo che il comportamentismo fosse un giusto metodo, l'unico metodo, invece ho cresciuto Gengio con amore e libertà, senza mai un castigo, un ricatto.
Certo, molto di me è rimasto (Dio ti ringrazio!) ...
Sono rimaste la Marta e la Gabry, amicissime per semprissimo.
La mia passione per la birra.
Gli immancabili periodi all'insegna di "Ah, quando ero single sì che mi divertivo!".
L'umorismo. Cinico.
La nostalgia in perfetto stile "male di vivere". Canaglia.
Però... Mi sento migliore. Sono migliore.

Vi lascio una ricetta (vegana, of course) ed un messaggio dell'imperdibile SIM :)

Riso Venere allo zenzero

"I ricordi fanno parte della vita, non è questione di progresso.
L'importante è regalarsene sempre di nuovi.
Non sei una qualunque, mi dispiace che lui lo sia."

Gabry



sabato 10 agosto 2013

Via il pannolino!

Il titolo completo dovrebbe prevedere "parte terza", ma non ho scritto altri post su questo altalenante percorso per i motivi che seguono... 
La "parte prima" è durata un solo giorno lasciandomi bene o male con un gesto di "spallucce": Gengio a marzo se ne esce con un "Io non voglio più il pannolino!", seguito dal mio sorriso e da un "Ok :)"; tre pipì addosso dopo segnano l'epilogo con l'imperativo "IO RIVOGLIO IL MIO PANNOLINO.", seguito dal mio "Ok O_O" ed il pensiero "Va bè, sarà per la prossima volta.".
La "parte seconda" inizia con la mia proposta, accettata, di provare le mutandine (causa irritazione in zona genitale e fiato sul collo da "Inizia la scuola materna OH MIO DIO mancano solo tre mesi"). Un flop totale: non chiama, non vuole essere cambiato se si fa la pipì addosso, anzi nega di averla fatta!, e finisce il terzo giorno col trattenerla per 8 ore filate. Piango di nascosto e rinuncio, sentendomi contemporaneamente perdente e cretina. Not bad.
La "parte terza" arriva inaspettata a metà luglio.
Sto pulendo i pavimenti e dico senza la minima speranza ad un figlio ormai completamente votato al nudismo estivo "Amore se ti scappa la pipì e me lo dici la facciamo nel bagno :) " S: "Mi scappa adesso." Io: "Davvero?!O_O" "Sì." "Ah! Ehm... Ok! SE VUOI la puoi fare lì nel vasino...?" "Sì." Va, fa, sorrido, sorride, mi complimento, si entusiasma. Wow.
Ogni tanto gli ricordo di farla, lui acconsente e tutto fila liscio da non crederci.
Qualche incidente, chiaro. Ma nessuna scena madre per cambiarsi.
Qualche piccola regressione ora che ho smesso di ricordargli di fare la pipì e si deve autoregolare (ed io un po' mi agito al pensiero che la tenga di proposito come quel giorno), tipo "la faccio solo nel giardino" o "nel bagno del supermercato" che è sempre bello...
Ma comunque un lieto fine inaspettato <3
Consiglio "Da oggi la faccio qui!", una lettura che mi è capitata sotto mano ieri in biblioteca (a conti fatti, ma è piaciuta lo stesso e comunque quel testardo di mio figlio non fa nulla per imitazione quindi a nulla sarebbe valso...).
In definitiva, adoperatevi senza patemi, arriverà il loro momento...
Buono spannolinamento a tutti!





domenica 2 giugno 2013

Della gita in fattoria ed altre tragedie... :)

Ieri mattina abbiamo partecipato alla gita in fattoria organizzata dallo Spazio Gioco che frequentiamo abitualmente il sabato.
Le premesse non erano incoraggianti, in effetti ci sono stati una serie di "Io voglio rimanere a casa" e "Ma perchè dobbiamo andare?!?!" e "Non mi piace uscire!"...
Certi che si sarebbe ricreduto, abbiamo caricato in macchina Patato e via.
Un muso lungo che non s'immagina.
La fattoria era fantastica: mucche, cavallo, cani, conigli, oche, pavoni, anatre, galli, galline, prati, fieno, musica e bambini urlanti... Adooooooooooooooro! <3
Simone ha passato metà del tempo a giocare con la farina, l'altra metà ad insistere che lo riportassimo all'ovile, il suo.
"Vuoi accarezzare le mucche?? :D" "NO. Mi fanno paura.".
"Vuoi accarezzare il coniglietto? :)" "NO." E basta.
"Vuoi accarezzare il cavallo? :S" "Andiamo-a-casa." -.-'.
Ma comeeeeeeeeeee?!?!? Tutti i bambini adorano gli animali!!!
Siamo rimasti circa un'oretta, poi, io ed il donatore di mezzo corredo genetico di nostro figlio, sull'orlo di una crisi di nervi, ci siamo arresi.
Però... Però... Mumble... Mumble...
Però abbiamo sbagliato noi ad innervosirci: in fondo chi l'ha detto che gli animali, i prati e la vita di campagna debbano piacere a TUTTI i bambini?
Ogni bambino è un individuo con le proprie particolarissime peculiarità, ma purtroppo noi adulti non siamo abituati a rispettarle.
Rispettiamo gli interessi e le opinioni degli altri adulti, ma forziamo spesso i nostri figli a fare cose che non vogliono, solo perché a noi sembrano divertenti.
E' un pò come quando vado a vedere gli stage di aikido di mio marito: ci vado perché a lui fà piacere, ma a me l'aikido fà cag... , mi annoio a morte e quando finiscono di praticare in cuor mio esulto; il che è ovviamente incomprensibile per chi, come lui, pratica questa disciplina con dedizione e passione.
Ecco: la gita in fattoria sta a mio figlio come lo stage di aikido sta a me.
Il mio Gengio adora stare a casa, ama i numeri e la logica, il divano e le coccole, tutto il resto è noia, come diceva Califano.
E allora benedetto chi ha parcheggiato nel prato, così, in fattoria, c'era almeno una targa da guardare :)



giovedì 18 aprile 2013

Congiunture astrali in opposizione

Oh mamma, che fatica.
In questo periodo sono super-impegnata: e la riunione dell'Associazione Genitori, e la riunione del gruppo "Diamoci una mano", e l'incontro per gli accordi il laboratorio per i bambini, e il piccolo gruppo che organizza i giochi per la festa dell'8 giugno... Oltre chiaramente a lavoro, famiglia e un ipotetico concorso da preparare.
Ieri sera sono rientrata a mezzanotte passata.
Naturalmente il piccolo Gengio ha deciso di svegliarsi due ore prima del solito (la scritta sulla sveglia era 5.40).
Richiamando il gatto.
Che non sa leggere la sveglia.
Ed ha iniziato a calpestarmi la faccia reclamando che mi alzassi.
Rinforzato da Simone che mi diceva "Mamma VUOI alzarti. E' ora di svegliarsi!"
Ho rimbalzato.
"Stamattina si alza papà...".
Con un salto felino ho preso la piazza di mio marito, con una velocità che neanche il 14 luglio 1789 la Bastiglia.
Poi ho iniziato a tossire... Eh no cacchio!!
Niente, 20 minuti dopo ero in piedi.
Oggi lavoro il pomeriggio, mentre mio figlio, l'infingardo, si starà sparando un super pisolo.
Poi, trascinandomi come uno straccio, tornerò a casa, dove lui mi aspetta pimpante per giocare giusto quelle 2/3 ore prima di preparare la cena.
Ceno.
Lui và a letto.
Io esco.
Riunione.
Argh.


mercoledì 3 aprile 2013

Slow Life

Diciamo che abbiamo in media un'ottantina d'anni da passare qui.
Nei primi 18 che sono passati ho avuto la gran fortuna di una mamma casalinga (aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno) e la gran sfortuna, per entrambi, di un padre "formula weekend" (e un weekend al mese per lo più) a causa del suo lavoro.
Per mio figlio le cose sono decisamente migliori, il papà lo può vedere tutte le sere a cena, me per gran parte della giornata.
Bé però il tempo del suo papà non mi basta. E non basta a lui. E non basta al suo papà.
Se tutto va bene mio figlio e mio marito si vedranno a cena ancora per circa una decina d'anni, fino a quando il piccolo, ormai adolescente, comincerà a disertarci chiamando alle 19 per dirci che mangia da un amico; e onestamente mi sembra poco.
Trovo assolutamente ingiusto che un uomo per riuscire a soddisfare le esigenze della propria famiglia debba passare 11 ore di ogni sua giornata dal lunedì al venerdì in un ufficio; esigenze basilari: vitto e alloggio e le altre che abbiamo tutti, vestiario, libri, qualche comodità-leggi pc e connessione, altrimenti mica mi stareste leggendo-.
Tra poco è il suo compleanno... Cosa mi piacerebbe regalargli? Un lavoro part-time.
E' possibile? Ora no.
Ma ho deciso di leggere questo libro Scappo dalla città. Manuale pratico di downshifting, decrescita, autoproduzione. Edizioni FAG, 2010 e qualcosa ne verrà fuori.
Perché ci sono troppe cose che trovo assurde:

  •  che i miei suoceri vivano in 2 in una casa da 200 mq (lamentandosi di far fatica a mantenerla e gestirla, ma non riescono a venderla) e noi ad una via da loro pagando un mutuo da 700 euro al mese (per una casa che è un terzo), quando forse con un pò di buona volontà ed una ragionevole divisione degli spazi si potrebbe vivere tutti insieme e fare tutti meno fatica;
  • che 3 pizze da asporto ci costino 25 euro, che moltiplicati per 4 sabati al mese, per 12 mesi l'anno, fanno uno stipendio (uno stipendio in pizze, non so se rendo l'idea -.-');
  • che la metà dei nostri soldi vengano volatilizzati da bollette di gas, luce, acqua, telefono e assicurazioni;
  • che tutto questo porti al fatto che mio marito si sta perdendo praticamente tutta la vita di nostro figlio.
Cose che facciamo già per vivere meglio, consumando meno e più sano:
  • Usiamo l'aceto al posto dell'anti-calcare: è una bomba, costa meno e non è tossico (ok, se entrate nel bagno appena pulito sembra di essere una foglia di insalata, ma ne vale la pena!) leggi usi alternativi dell'aceto;
  • Facciamo pane, pizza e focacce in casa (col costo di una sola pizza presa fuori mangiamo bene in 3!);
  • Facciamo le marmellate e i dolci in casa;
  • Non mangiamo carne (principalmente per una scelta etica e perché non è necessaria, per saperne di più http://www.vegpyramid.info/;
  • Compriamo frutta e verdura biologiche dal G.A.S. (gruppo di acquisto solidale) del nostro paese;
  • Invitiamo gli amici da noi invece di uscire (i bambini sono più liberi, si chiacchera di più e non ci si deve vestire bene; se gli amici abitano vicini non si deve nemmeno prendere la macchina :) );
  • Invece di buttare i vestiti li aggiustiamo (ok, li aggiusta una signora e la paghiamo, perchè non so tenere in mano un ago -.-'); se è proprio il caso di cambiarli perchè non ci vanno più bene li doniamo e quelli del bambino li abbiamo prestati ad altri bambini;
  • Prendiamo i libri in prestito dalla biblioteca, comprando solo quelli che ci piacciono di più;
  • Stiamo attenti a non sprecare acqua e luce.
  • Con il progetto "Diamoci una mano" stiamo avviando un punto di prestito e baratto nel nostro territorio.
Ok, non è molto.

Cose che vorrei fare:
  • l'orto;
  • imparare a cucire e fare a maglia;
  • avere più tempo e fare la pasta in casa e le conserve;
  • Trovare un' alternativa ai consumi fissi.
Tutto questo perché sono un po' stufa dei miei falsi bisogni ( e ne ho parecchi... Passo davanti alle vetrine di scarpe e penso "Oddio che belle quelle ballerine, le voglio!" Poi mi fermo, rifletto: In lavanderia ho circa 30 paia di scarpe che mi vanno bene, 25 dei quali non metto mai. Mi servono le ballerine?!).
E soprattutto, soprattutto, perché voglio che la mia famiglia abbia il tempo di godersi il proprio tempo.